Il Parco del Gigante, una volta noto come Parco regionale dell’Alto Appennino Reggiano, comprende uno dei più integri ambienti appenninici dell’Emilia-Romagna. Il nome “del Gigante” deriva dalla forma della vetta più importante, il Monte Cusna, che vista dalla pianura ricorda la figura di un uomo sdraiato. Il Parco regionale dell’Alto Appennino Reggiano è stato istituito nel 1988 nei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto e Villa Minozzo. A seguito dell’istituzione del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, nel 2005 il Parco regionale è stato soppresso e l’area è stata compresa nel Parco nazionale. A comporre il territorio del Parco nazionale hanno concorso, in ambito emiliano, oltre a gran parte del Parco del Gigante, l’alta valle del torrente Parma e l’isolata mole della Pietra di Bismantova con i vicini Gessi Triassici del Secchia.

L’area del Parco del Gigante presenta una grande varietà di esposizioni e di quote altimetriche, caratteristiche che hanno generato diversi ambienti, da quelli più freddi e nudi, alle foreste, alle colline, tutti di elevato valore naturalistico e paesaggistico. Oltre al Monte Cusna, ne fanno parte alcune fra le cime più alte della catena appenninica settentrionale, dalle quali si godono vasti panorami su valli impervie, estesi boschi e ampie praterie in sommità.

I versanti montani dai 900 m fino ai 1.800 m sono caratterizzati da estese faggete, le quali di rado lasciano il posto ad altre formazioni, fra tutte risaltano i rimboschimenti a conifere. Lungo i corsi d’acqua i faggi lasciano il posto a salicipioppi e ontani e fra la vegetazione erbacea spiccano le enormi foglie cuoriformi dei farfaracci. Nel Parco sono presenti anche i castagneti, localizzati sempre vicino ai centri abitati, a testimonianza dello stretto legame che univa questi boschi alle genti locali.

L’area è ricca di specie animali di grande interesse, legate soprattutto agli ecosistemi di alta quota. In particolare, gli uccelli costituiscono il gruppo più diversificato, tra i quali spiccano: balestrucci; rondoni; aquile reali; la beccaccia, che ha qui uno dei pochi siti di riproduzione noti in Italia; e lo stiaccino, un passeriforme simile al saltimpalo, molto raro in Italia. Tra le altre specie presenti si segnalano: il lupo, il cervo, il capriolo, il cinghiale, la volpe e vari mustelidi fra cui faina, puzzola, donnola e tasso.

Per di più nell’area sono visibili numerose forme di architettura montana come case in pietra e alcuni edifici di servizio in pietra, un tempo con un caratteristico tetto in paglia. Nei boschi invece spesso è possibile incontrare piccole costruzioni in pietra chiamati “metati”, i quali servivano ad asciugare le castagne raccolte nei castagneti.

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale del Parco del Gigante.

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