In Emilia, nel territorio compreso tra le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, vi sono luoghi particolarmente affascinanti che rievocano gli eventi di grandi donne che nel corso del tempo hanno segnato la storia di queste terre. Partendo da Reggio Emilia, l’itinerario guida alla scoperta di meravigliosi castelli che svettano in borghi antichi, su rocce o circondati da boschi e giardini.

Una delle protagoniste più importanti del Medioevo italiano è stata senza dubbio Matilde di Canossa, di cui abbiamo già parlato nel Sentiero Matilde, un cammino nella storia italiana. Autorevole feudataria vicina al Papato nel periodo della lotta per le investiture, la contessa aveva collocato nel cuore dell’Appennino Reggiano il centro politico e militare del suo immenso feudo, in un tempo in cui le donne erano considerate di rango inferiore. Il più celebre dei castelli matildici è il Castello di Canossa, di cui si possono visitare i ruderi e il piccolo Museo “Naborre Campanini”, al cui interno sono custoditi alcuni pregevoli reperti. Qui è dove l’imperatore Enrico IV ottenne la revoca della scomunica dal pontefice Gregorio VII grazie all’intercessione di Matilde di Canossa.

Il castello più amato dalla contessa era invece il Castello di Carpineti, anche conosciuto come il Castello delle Carpinete. Situato sulla vetta del monte Antognano dal quale domina le vallate del Tresinaro e del Secchia, il castello è il più alto tra le fortezze Appenniniche, e probabilmente il più sicuro. Un’altra dimora legata alla sua figura è il Castello di Bianello, casa di sua madre Beatrice di Lorena e luogo in cui fu incoronata vice regina d’Italia dall’imperatore Enrico V. Unica fortificazione reggiana ad essere arrivata ai giorni nostri completamente integra, il castello è profondamente legato alla figura di Beatrice in quanto fu proprio lei ad acquistarlo nel 1044, dominando con il secondo marito, il duca Goffredo di Lorena, un vasto territorio.

Nel borgo di Rossena, su una rupe vulcanica, si trova invece il Castello di Rossena con la torre di Rossenella, nelle cui stanze abitano ancora i fantasmi di una antica leggenda la cui storia è legata ad Everelina, figlia di un vassallo di Matilde, che per evitare le nozze con un uomo che non amava, scelse di morire gettandosi nel dirupo. In tempi più recenti nel castello hanno lasciato la loro impronta altre donne quali la duchessa di Parma Maria Luigia e la principessa Adelgonda di Baviera.

Alla figura di Maria Bertolani Del Rio, medico, scienziata e storica reggiana della fine dell’Ottocento, è legato il Castello di Sarzano nel comune di Casina, di cui studiò le vicissitudini per prima. Nata nel 1892, fu l’inventrice dell’Ars Canusina, una particolare forma di artigianato artistico tipico dell’Emilia che nasce negli anni ’30 del Novecento e si propone di riprendere gli stilemi tipici dell’arte romanica di epoca matildica, a cui è dedicata una sala al primo piano del mastio. Posizionato sulla sommità di una collina soprastante l’abitato, anche il Castello di Sarzano faceva parte della struttura difensiva matildica.

Spostandoci nel territorio parmense, a Sala Baganza sorge la Rocca Sanvitale, castello in cui rivivere le vicende di Maria Luigia d’Asburgo Lorena, moglie di Napoleone Bonaparte, imperatrice dei francesi e duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, che vi abitò con i suoi due figli nell’Ottocento. Adagiata sulle prime colline dell’Appennino, la rocca ebbe un ruolo di primaria importanza nel sistema difensivo dei castelli parmensi. Nelle suggestive cantine e nell’ex ghiacciaia ha sede il Museo del Vino, interamente dedicato al vino di Parma, alla sua storia e alla sua cultura.

Sempre nel parmense, nel territorio di Langhirano, spicca il Castello di Torrechiara, romantico maniero quattrocentesco fatto costruire da Pier Maria II de’ Rossi, detto il Magnifico e meglio noto come Pier Maria Rossi, per l’amante Bianca Pellegrini, la cui storia d’amore è celebrata dalla Camera d’Oro affrescata da Benedetto Bembo, un inno al sentimento fortissimo che legava i due amanti. A Barbara Sanseverino, moglie di Giberto Sanvitale, signore di Sala Baganza, si deve invece il magnifico giardino all’italiana della Reggia di Colorno, elegante e monumentale struttura architettonica, con oltre 400 sale, corti e cortili.

Spostandoci nel piacentino, si segnala il Castello di San Pietro in Cerro, mirabile struttura quattrocentesca fatta costruire da Bartolomeo Barattieri che deve la sua bellezza al contributo di 3 contesse: Maddalena DolzaniBianca Maria Scotti e Maria Teresa Zangrandi. Da non perdere le 30 sale riccamente decorate ed arredate, tutte interamente visitabili, e il MiM – Museum in Motion, al cui interno è custodita una straordinaria collezione di oltre 800 opere contemporanee, esposta a rotazione. A Vigoleno, delizioso borgo inserito tra “I Borghi più Belli d’Italia”, si erge il Castello di Vigoleno, che la duchessa Maria Ruspoli de Gramont trasformò dal 1921 al 1935 in uno straordinario salotto culturale, ospitando personaggi di cultura e alta società del Novecento come Gabriele D’Annunzio e Max Ernst.

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