Reggio Emilia è denominata città del tricolore perché il tricolore nacque come bandiera della Repubblica Cispadana scelta dai deputati riuniti nella sala del municipio di Reggio…

Reggio Emilia è conosciuta in Italia e nel mondo per la qualità della vita che la pone sempre in alto nelle classifiche sulla vivibilità e sull’efficienza dei servizi, per l’originalità del modello economico al cui successo ha contribuito non poco la tradizione del sistema cooperativistico, per il carattere avanzato delle sue scuole, specialmente gli asili (Reggio Children) e soprattutto per i suoi prodotti alimentari.

Nasce nel secondo sec a.C. fondata dal console romano Marco Emilio Lepido.

Essa è denominata città del tricolore perché il tricolore nacque come bandiera della Repubblica Cispadana scelta dai deputati riuniti nella sala del municipio di Reggio. Nel 1848 nella Prima guerra di Indipendenza fu adottata come bandiera nazionale a simboleggiare il Risorgimento d’Italia. E’ visitabile la sala del tricolore ed il relativo museo.
La Basilica della Ghiara dal punto di vista artistico è forse l’episodio più importante della città. La costruzione della Basilica è legata al miracolo avvenuto il 29 aprile 1596 allorché il giovane Marchino, sordomuto dalla nascita, ottenne miracolosamente parola ed udito mentre pregava davanti a un’immagine della Madonna dipinta dal Bertone. In quel punto, a sinistra del tempio, ora si trova una memoria marmorea. Il termine ghiara, invece, si deve al fatto che l’edifico è costruito in un punto dove scorreva il torrente Cròstolo, con ampi depositi ghiaiosi. Il progetto del tempio è dell’architetto ferrarese Alessandro Balbi; la realizzazione è del reggiano Pacchioni che ne iniziò la costruzione nel 1597. Il Comune,per l’altare di città, commissionò al Guercino un’opera che è ritenuta il capolavoro: la Crocifissione di Cristo, con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero.

Chiesa di San Girolamo, si trova nell’omonima via, è completamente barocca, è un’elaborata sovrapposizione di tre oratori, che incorpora riproduzioni della Scala Santa e del Santo Sepolcro, a progettarla fu Gaspare Vigarani, architetto reggiano, che lavorò anche alla corte del Re Sole.
Duomo in piazza Prampolini, ornato dalle sue statue manieriste del Clemente, con a fianco il Battistero , il quale dietro il prospetto rinascimentale cela una anima romanica.
 

Basilica di San Prospero (protettore della città), nell’omonima piazza collegata da un suggestivo passaggio coperto, detto il Sotto Broletto, alla piazza precedente. Essa ha facciata settecentesca in cotto, innestata su nitide linee rinascimentali , ed ha un ricchissimo apparato decorativo che ha il suo apice nel Giudizio universale di Camillo Procaccini.

Il Teatro Municipale, dedicato al grande attore reggiano Romolo Valli , è uno spettacolo nello spettacolo anche per la magnificenza del decoro e dell’arredo Il teatro è il terzo più bello d’Italia ed è famoso per gli spettacoli che vi si tengono con rappresentazioni e concerti di musica classica e operistica, di prosa, di danza e con rassegne specialistiche dedicate al jazz , alla musica contemporanea al teatro ragazzi e la scuola di danza dell’Aterballetto diretta dalla Cosi e Stefanescu . Si trova nel verde dei Giardini pubblici, sette ettari di parco , nell’area della demolita Cittadella.

Teatro Ariosto si trova a fianco dei giardini pubblici. Costruito nel 1740 su disegno di Antonio Cugini Distrutto da un incendio nel 1851 fu ricostruito rispettando le linee originali La decorazione in stile liberty è stata eseguita da Anselmo Govi, ispirandosi a versi tratti dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto il grande poeta nato a Reggio Emilia nel 1474 Il teatro ospita rappresentazioni di prosa.

Galleria Parmeggiani è un interessante episodio collezionistico che ha visto confluire a Reggio nel 1925, ad opera di Luigi Parmeggiani , tre collezioni ottocentesche, dipinti, mobili, costumi e tessuti dalla raccolta del pittore collezionista antiquario Ignacio Leon y Escosura , armi e oreficeria della bottega parigina Marcy dipinti del pittore spoletino Cesare Detti.

Musei Civici vicino ai giardini pubblici. Trattasi di un percorso espositivo affascinante che comprende la collezione del naturalista Lazzaro Spallanzani , le raccolte paleontologiche di Gaetano Chierici , i reperti della città romana e altomedioevale, e una pinacoteca che documenta l’arte della scuola locale dal XIV al XX secolo.

Mauriziano a tre km. Sulla via Emilia in direzione Modena troviamo la villa quattrocentesca dove nacque e soggiornò il poeta Ludovico Ariosto. L’ala più interessante dell’edificio è quella orientale in quanto conserva strutture del XV sec. e dove si possono ammirare il “ Camerino dei Poeti”, il “Camerino degli Orazi e Curiazi” ed il “Camerino dell’Ariosto” con affreschi cinquecenteschi raffiguranti scene di caccia, paesaggi, giardini, scene amorose, episodi di storia e figure di letterati, in piena sintonia con il gusto cortese e letterario dell’epoca.

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