Situata a circa 60 chilometri dal nostro agriturismo, Bologna è nota per i suoi sette segreti, una serie di curiosità e dettagli nascosti che fanno parte della storia e dell’identità della città. Scopriamo insieme quali sono e dove trovarli.

- La Finestrella di Via Piella
Il primo dei sette segreti, che ormai è a dire la verità tutt’altro che un segreto, è la Finestrella di Via Piella, un piccolo varco nel muro che affaccia sul Canale delle Moline, uno dei pochi tratti d’acqua di Bologna che tra i primi del Novecento e il dopoguerra non fu ricoperto di asfalto. La piccola finestra inquadra una suggestiva veduta del canale che, affiancato da palazzi, ricorda Venezia (quest’angolo di città è appunto noto come “la piccola Venezia”). Di recente sono stati riaperti gli affacci sui ponti delle vie Oberdan e Malcontenti, che si affiancano alla Finestrella di Via Piella.
Indirizzo: Via Piella 16

- La scritta Cañabis Protectio
All’angolo tra Via dell’Indipendenza e Via Rizzoli, sotto la volta del portico all’esterno del Canton de’ Fiori, si trova un’insolita iscrizione in latino che recita “panis vita, cañabis protectio, vinum laetitia”, ovvero “il pane è vita, la canapa è protezione, il vino è allegria”. Sebbene possa essere facilmente fraintesa come un riferimento ai potenziali benefici curativi della cannabis, in realtà si tratta di una menzione ai vantaggi economici che la città ha storicamente ottenuto dalla coltivazione della canapa.
Indirizzo: Via dell’Indipendenza 3

- La falsa erezione del Nettuno
Ubicata nell’omonima piazza, la Fontana del Nettuno è uno dei più iconici simboli della città. Soprannominata dai bolognesi “al Zigànt” (il Gigante) per via delle sue notevoli dimensioni, fu realizzata tra il 1563 e il 1566 dallo scultore fiammingo Jean de Boulogne (meglio noto come Giambologna), su progetto del pittore palermitano Tommaso Laureti, per glorificare il governo pontificio di papa Pio IV. La fontana è famosa non solo per la sua bellezza ma anche per un effetto ottico davvero singolare. Osservando la statua da un punto particolare, ovvero ai piedi delle scale d’ingresso della Biblioteca Salaborsa, il dito di Nettuno sembra il suo fallo in erezione. Si dice che il Giambologna lo abbia fatto apposta in segno di protesta per le censure subite.
Indirizzo: Piazza del Nettuno

- Le tre frecce di Corte Isolani
Corte Isolani è un passaggio coperto che collega due delle principali arterie del centro storico di Bologna: Strada Maggiore e Via Santo Stefano. In Strada Maggiore, all’altezza del civico 19, ci sono tre frecce conficcate nel soffitto del portico. Leggenda narra che un uomo avesse assoldato tre briganti per punire la moglie fedifraga, ma quando la donna si affacciò al balcone senza veli, i malviventi abbagliati dalla sua bellezza sbagliarono clamorosamente mira. Da allora le frecce sono rimaste conficcate lì.
Indirizzo: Strada Maggiore 19

- Il “telefono senza fili” del Voltone del Podestà
Il Voltone del Podestà, che si apre sotto l’omonimo palazzo in Piazza Maggiore, è noto per un curioso effetto acustico: è in grado di trasmettere i suoni da un capo all’altro. Posizionandosi in uno degli angoli, è possibile udire ciò che viene anche solo sussurrato all’angolo opposto. Insomma, si tratta di una specie di telefono senza fili naturale. Si dice che questo particolare mezzo di comunicazione venisse utilizzato dai lebbrosi per ricevere la confessione senza doversi recare in chiesa, ma nessuno conosce la verità.
Indirizzo: Piazza Maggiore 1

- Il vaso rotto sulla Torre degli Asinelli
La Torre degli Asinelli è una delle due torri (l’altra è la Torre Garisenda) comunemente riconosciute come simbolo di Bologna. Eretta, secondo la tradizione, fra il 1109 e il 1119 dal nobile Gherardo Asinelli, è la torre medievale pendente più alta del mondo. Leggenda narra che in cima alla torre si trovi un vaso rotto che simboleggia le buone qualità di Bologna nella risoluzione dei problemi. Nessuno, però, è ancora riuscito a trovarlo.
Indirizzo: Piazza di Porta Ravegnana

- Panum Resis
Il tour dei sette segreti di Bologna si conclude all’interno di Palazzo Poggi. Costruito nel corso del XVI secolo su progetto di Pellegrino Tibaldi, ospita la sede centrale dell’Università di Bologna e diversi musei (Museo della Specola, Museo Europeo degli Studenti, ecc.). Su una cattedra universitaria sarebbe incisa la scritta “Panum Resis”, che significa “la conoscenza sta alla base”. Un concetto non a caso associato alla più antica università del mondo occidentale.
Indirizzo: Via Zamboni, 33
Foto © Bologna Welcome

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