Parma è celebre non solo per il suo patrimonio artistico e culturale ma anche e soprattutto per la sua straordinaria tradizione culinaria. Nel territorio parmense si concentrano infatti le maggiori produzioni di salumi tipici, formaggio Parmigiano Reggiano, pasta e conserve vegetali del Paese. A questi deliziosi prodotti tipici sono dedicati i Musei del Cibo, una rete di strutture che offrono la possibilità di entrare e scoprire secoli di tradizione.

Quali sono i Musei del Cibo nel parmense? Scopriamoli insieme!

Museo del Parmigiano Reggiano

A Soragna, piccolo paese nella Bassa Pianura parmense, si trova il Museo del Parmigiano Reggiano, dedicato al formaggio italiano più famoso nel mondo. Ha sede nello storico Casello ottocentesco che sorge all’ombra della Rocca Meli-Lupi. Documenta con un allestimento di tipo didattico la storia della produzione del prestigioso formaggio e del suo profondo rapporto col territorio. Nel corpo più antico del fabbricato sono esposti oggetti per la trasformazione, mentre la parte più recente ospita le sezioni dedicate a stagionatura, commercializzazione e all’impiego gastronomico e alla sua storia. Sono circa un centinaio gli oggetti radunati che consentono di conoscere meglio il grande patrimonio di arte e tradizione che si nasconde dietro una forma di Parmigiano Reggiano.

Museo del Prosciutto di Parma

Il Museo del Prosciutto di Parma si trova nel paese di Langhirano, che del prosciutto è la capitale riconosciuta. Ha sede nella vasta struttura (integralmente restaurata) dell’ex Foro Boario, magnifica architettura rurale della prima metà del XX secolo destinata alla contrattazione del bestiame. Il museo offre un’immersione totale nel mondo della produzione del prosciutto, dal processo di salatura alla lenta stagionatura nelle colline circostanti. Il percorso espositivo è articolato in otto sezioni: inizia dal territorio, con la descrizione dell’agricoltura parmense, passa poi a illustrare le diverse razze suine utilizzate, per giungere infine ad esporre documenti storici e antichi oggetti impiegati dai norcini per la lavorazione delle carni. Al Prosciutto di Parma è dedicato anche uno straordinario festival, che si tiene sempre a Langhirano durante i primi due weekend del mese di settembre.

Museo del Salame di Felino

Il Museo del Salame di Felino è dedicato al salame più rinomato d’Italia, prodotto storicamente nella cittadina di Felino (da cui il nome) e in alcuni comuni limitrofi come Sala Baganza e Langhirano. Il museo è allestito nelle suggestive cantine del Castello di Felino, antica dimora di nobili famiglie e rifugio di eroici condottieri. Al suo interno si scoprono non solo la storia del salame e la sua preparazione ma anche il territorio e la comunità di cui è espressione. Il percorso espositivo è suddiviso in cinque sezioni: la prima è dedicata alle testimonianze storiche; la seconda alla gastronomia; la terza a norcineria e produzione casalinga dell’insaccato; la quarta alla tecnologia di produzione; e la quinta alla commercializzazione.

Museo del Pomodoro

Il Museo del Pomodoro è ospitato nella Corte di Giarola (situata nell’omonima località presso Pontescodogna, frazione di Collecchio), antico centro di trasformazione agro-alimentare d’epoca medievale, diventato poi sede di un’industria di conserva di pomodoro dal 1900 al 1960. Il museo ripercorre le vicende storiche del pomodoro, che dalle Americhe è arrivato in questo territorio segnandone fortemente lo sviluppo economico, e racconta l’evoluzione della produzione e della tecnologia industriale, dalla trasformazione alla conservazione. Una sezione è dedicata alla cultura del Mondo del Pomodoro con pubblicità, citazioni, dipinti, sculture e ricette, fino ad arrivare al matrimonio con la pasta e la pizza.

Museo della Pasta

Sempre nella Corte di Giarola è allestito il Museo della Pasta, dedicato a quello che può essere considerato l’alimento simbolo della cucina italiana. Racconta la nascita, il cammino e l’evoluzione della pasta secca di semola di grano duro. Il percorso espositivo è suddiviso in dieci sezioni: la prima è dedicata al grano; la seconda alla macinazione e alle varie tipologie di mulino; la terza alla preparazione casalinga della pasta fresca; la quarta alle varie fasi di produzione della pasta secca; la quinta alle metodiche di produzione in un laboratorio artigianale emiliano del secolo scorso; la sesta all’automazione; la settima alle “trafile”; l’ottava alla comunicazione della pasta; la nona alla gastronomia; e la decima alla pasta nell’arte e nella cultura. Il museo propone anche dimostrazioni pratiche e degustazioni.

Museo del Vino

Il Museo del Vino si trova a Sala Baganza, nel cuore di una zona da secoli dedita alla viticultura e alla produzione vitivinicola. Ha sede nelle cantine della Rocca Sanvitale, in cui vissero per secoli conti e duchi. Presente già in epoca preistorica, la viticoltura ha lasciato importanti testimonianze culturali nel territorio parmense. Il percorso espositivo lo testimonia attraverso sei sezioni: la prima è dedicata alla archeologia del vino nel parmense; la seconda alle caratteristiche della pianta della vite e alla viticultura; la terza alla vendemmia e alla preparazione del vino; la quarta al ruolo della vite e del vino nel rito, nella storia e nell’arte; la quinta alla storia dei contenitori per il vino e ai mestieri ad essi correlati; e la sesta ai frutti della viticultura parmense. Doverosa e consigliata la degustazione nell’enoteca nei sotterranei della Rocca.

Museo del Culatello

A Polesine Parmense, frazione del comune di Polesine Zibello, si trova il Museo del Culatello, dedicato a uno dei salumi di maggior pregio della gastronomia italiana. Ospitato nel complesso dell’Antica Corte Pallavicina, il percorso espositivo presenta i protagonisti della vicenda del culatello. Primo fra tutti il territorio, senza il quale l’eccellente salume non potrebbe esistere, al pari del maiale. Oltre alla storia del culatello, all’iconografia e alle citazioni di personaggi famosi, viene presentata una vasta collezione di attrezzi del mondo del salume e di chi lo produce. Infine, non può di certo mancare una degustazione di culatello nei locali dell’annessa Hosteria.

Museo del Fungo Porcino di Borgotaro

E ultimo, ma non per importanza, il Museo del Fungo Porcino di Borgotaro. Distribuito su due sedi (una a Borgo Val di Taro, l’altra invece ad Albareto, che sono due degli otto comuni della zona che producono il celebre Fungo Porcino di Borgotaro IGP), presenta il territorio, il bosco, il porcino e le sue varietà, gli habitat in cui cresce, gli strumenti per la raccolta, le credenze popolari legate ai funghi, le tecniche di conservazione e lavorazione, la storia e le imprese dedite alla trasformazione, il fungo nella cultura, dalle arti figurative alla letteratura, e si conclude con una panoramica sulla gastronomia.

Foto © Musei del Cibo

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