Definita dal Carducci terra di sapienti e di poeti, Scandiano è il comune più popoloso dopo il capoluogo dal quale dista solo 13 km. Scandiano è inoltre la città natale di Romano Prodi…

Scandiano è definita dal Carducci terra di sapienti e di poeti. Infatti sono nati qui Matteo Maria Boiardo (il poeta dell’Orlando Innamorato) , Lazzaro Spallanzani scienziato naturalista e arrivando ai giorni nostri, Scandiano è la città natale di Romano Prodi.

E’ il comune più popoloso dopo il capoluogo dal quale dista solo 13 km: ed è situato al limite tra la fascia collinare e l’alta pianura. Iniziamo la ns. passeggiata nel centro storico dalla piazza porticata intitolata a Lazzaro Spallanzani, il grande ricercatore nato nella cittadina nel 1729, considerato il fondatore della biologia sperimentale, autore di importanti ricerche sulla fecondazione artificiale.

Al centro della piazza una statua raffigura l’illustre scienziato. Risalendo verso corso Garibaldi, una delle strade più antiche del centro, si arriva all’imponente torre dell’orologio costruita da Feltrino Boiardo nel 1430 come porta d’ingresso dell’antico borgo. Nello stesso anno viene tracciata via Magati, già via del Castello, lungo la quale abitavano i nobili di Scandiano. Tra questi spicca la casa natale dello Spallanzani con la facciata in stile barocco, interno risalente ai primi del seicento, con scaloni logge e una corte.

Pochi metri a piedi ed eccovi in piazza Boiardo, dove sono localizzate la rocca e la chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria, fatta costruire da Feltrino Boiardo nel 1430 e contenente dipinti di pittori reggiani diverse tombe della famiglia Boiardo e uno splendido altare barocco in legno intagliato. La rocca costruita alla fine del XII sec dai Fogliano come luogo di difesa, per questo cinta da un fossato e dotata di ponte levatoio, divenne col passare del tempo dimora signorile rinascimentale. I lavori di ampliamento abbellimento e ristrutturazione raggiunsero il culmine all’epoca di Matteo Maria Boiardo autore del poema l’Orlando Innamorato e furono completati sotto i Thiene.

Sempre nei pressi della chiesa si apre piazza Fiume, nata dalla demolizione delle contrade del ghetto ebraico, che raggiunse particolare sviluppo nel corso del settecento. Pur se vicinissima a Scandiano, Fellegara è un mondo diverso che sa di campagna. La testimonianza storica più interessante è una villa ottocentesca, Villa Babilonia, di proprietà dei conte Rangone La nobile famiglia fece costruire nel XVI sec un mulino con annesso frantoio, che sfruttava le acque del vicino canale. Fellegara ospita anche la più grande acetaia del reggiano di proprietà della famiglia Cavalli e si conferma come uno dei luoghi più vocati per la produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia.

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