Scandiano, definita dal Carducci terra di sapienti e di poeti, ha dato i natali ad alcuni importanti personaggi della storia italiana come Matteo Maria Boiardo, uno dei più noti e importanti letterati italiani del XV secolo, e Lazzaro Spallanzani, uno dei padri della biologia moderna. Presenta un grazioso centro storico e dieci frazioni: Arceto, Cacciola, Ca’ de Caroli, Chiozza, Fellegara, Jano, Pratissolo, Bosco, Rondinara, San Ruffino e Ventoso. Immersa nella campagna emiliana, conserva interessanti vestigia del suo passato, degne di attenzione e meritevoli di una visita.

Cosa vedere a Scandiano? Ecco 5 cose da non perdere!

La Rocca dei Boiardo

La Rocca dei Boiardo è un monumento di grande valore storico e culturale. Il complesso architettonico ha subito nel tempo molti rifacimenti. Nato nel Trecento come luogo di difesa con la nobile famiglia dei Da Fogliano, nel secolo successivo fu trasformato in dimora signorile dalla famiglia Boiardo (da cui prende il nome) ed infine in palazzo rinascimentale dai marchesi Thiene nel Cinquecento e dai principi d’Este tra Sei e Settecento. In esso convivono diversi stili: medioevale, rinascimentale, barocco e moderno. Tutta la storia di Scandiano e della sua gente si è svolta al suo interno: vi nacque Matteo Maria Boiardo, vi alloggiarono il poeta Francesco Petrarca, il riformatore Giovanni Calvino e Papa Paolo III mentre nei sotterranei era solito compiere i suoi esperimenti Lazzaro Spallanzani.

La Pieve di Santa Maria

In piazza Matteo Maria Boiardo, nelle immediate vicinanze della Rocca, si trova la Pieve di Santa Maria, la parrocchiale dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria. Fu costruita nella prima metà del XV secolo per volere di Feltrino Boiardo su progetto di un architetto ferrarese. Presenta una facciata tripartita verticalmente sormontata da un grande frontone ricurvo. Al suo interno custodisce opere di grande interesse come il dipinto di Santa Caterina d’Alessandria del pittore bolognese Bartolomeo Passarotti, la tela della Madonna delle Grazie del pittore reggiano Orazio Talami e il gruppo statuario della Madonna del Rosario di Antonio Baiardi.

La Chiesa di San Giuseppe

Un altro edificio religioso da visitare è la Chiesa di San Giuseppe. Fu eretta nella prima metà del XVI secolo nel luogo in cui già esisteva una cappella officiata alla Confraternita di San Giuseppe. Risalgono al XVIII secolo la facciata, disegnata dall’architetto Francesco Iori, e il campanile, attribuito a A. Bazani. Tra le opere presenti si segnalano il dipinto, posto sopra l’altare maggiore, raffigurante lo sposalizio di San Giuseppe e Maria realizzato da F. Miselli e due pregevoli opere d’intaglio nella Cappella del Crocefisso: un tabernacolo in legno attribuito a F.D. Ceccati e l’adornamento dell’organo dello scultore Giacomo Cocconcelli.

La Torre Civica o dell’Orologio

Imperdibile è la Torre Civica o dell’Orologio, nota anche come il “Campanone”. Fu fatta edificare da Feltrino Boiardo nella prima metà del XV secolo e in origine era la porta d’ingresso dell’antico borgo medievale. La campana che scandisce le ore fu benedetta nel XVI secolo da Papa Paolo III. Di notevole interesse è il quadrante delle ore che affaccia su via Magati, dotato di una sola sfera e con il perno a forma di sole.

Il Castello di Arceto

E ultimo, ma non per importanza, il Castello di Arceto, situato nell’omonima frazione. Si tratta di un tipico esempio di castello medioevale ben conservato dove sono ancora leggibili i circuiti delle fosse e delle mura. La sua costruzione viene collocata nel X secolo per opera dei vescovi di Reggio anche se l’aspetto attuale è il risultato di una serie di interventi di restauro. Degno di nota è lo scalone monumentale costruito dai marchesi De Mari nel 1750. Nella corte interna, ben conservata, spicca l’oratorio di San Rocco, eretto nel XVI secolo dai marchesi Thiene.

Foto © Arianna Perez – Wikipedia

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