La Bandiera Arancione è un riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. L’ottenimento del riconoscimento avviene in base a diversi criteri, tra i quali la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, la qualità della ristorazione e dei prodotti tipici.
Qui abbiamo selezionato 5 imperdibili borghi Bandiera Arancione in Emilia.

CASTELVETRO DI MODENA
Posizionato tra Modena e Bologna, Castelvetro di Modena è Città del Vino e sinonimo di Lambrusco Grasparossa, qui coltivato insieme al vitigno del Trebbiano utilizzato nella produzione di Aceto Balsamico di Modena. Presenta un aspetto pittoresco, con un profilo caratterizzato dall’emergere di suggestive torri e campanili che si stagliano sulle rigogliose colline circostanti. Il cuore del borgo è Piazza Roma, nota anche come Piazza della Dama per la caratteristica pavimentazione a scacchiera. Su di essa affacciano diversi edifici di pregio, tra i quali spiccano: la Torre delle Prigioni, eretta tra il XIV e il XV secolo interamente in laterizi; e la Torre dell’Orologio, unica parte rimasta di un’antica struttura fortificata. Lasciando la piazza lungo via Tasso, si giunge all’imponente Chiesa Parrocchiale, intitolata ai SS. Senesio e Teopompo ed esempio inconfondibile dell’architettura neogotica. Di fronte alla chiesa si trova Palazzo Rangoni, edificio contraddistinto da un’ampia entrata con atrio decorato, un cortile interno, lo scalone d’onore e un ballatoio che mette in comunicazione le due ali del palazzo. Meritano una visita anche l’Acetaia Comunale e la mostra permanente di abiti in stile rinascimentale Fili d’oro a palazzo.

FIUMALBO
Sempre in provincia di Modena si trova Fiumalbo, uno di quei borghi da visitare almeno una volta nella vita. Conserva un’impronta medievale caratterizzata da strade selciate, case in sasso e tetti in parte ancora in ardesia. I boschi intorno formano una corona naturale su cui si impongono le vette del Frignano e il monte Cimone. Fulcro del centro storico è la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (patrono del paese). Costruita nel 1220, si presenta nel suo rifacimento del 1592. Al suo interno custodisce diverse opere di pregio, tra le quali spiccano: una tavola cinquecentesca con Madonna e Santi attribuita al Saccaccino; un’altra tavola cinquecentesca col Redentore di scuola toscana; e la tela dell’abside con martirio di San Bartolomeo, opera eseguita da Adeodato Malatesta nel 1837. Altrettanto interessanti: la Chiesa dell’Immacolata Concezione, o “dei Bianchi”, perché sede dell’omonima confraternita; la Chiesa di Santa Caterina, che ospita il Museo di Arte Sacra; e il rinascimentale Oratorio di San Rocco, con l’interno interamente rivestito di affreschi eseguiti nel 1535 da Saccaccino Saccaccini. Da ricordare nei dintorni le suggestive capanne celtiche con la tipica struttura dei tetti a gradoni testimonianza del passaggio dei Celti in questi territori.

FONTANELLATO
Fontanellato è un delizioso paese della Bassa Parmense, insignito del titolo Città Slow, capace cioè di vivere bene, destreggiandosi tra storia, arte e gastronomia. Fu reso ricco dalla presenza della famiglia Sanvitale a partire dalla fine del 1300, che ne ha lasciato la traccia più evidente nell’omonima Rocca. Eretta nel XIV secolo sui resti di una precedente torre fortificata, la rocca troneggia al centro del paese con la sua movimentata architettura medievale e rinascimentale composta da un mastio centrale, una cortina di mura merlate e quattro torri angolari. Al suo interno si trova la Saletta di Diana e Atteone, nota per gli affreschi manieristi realizzati nel 1524 da Francesco Mazzola detto il Parmigianino. Sulla piazza antistante la rocca affacciano anche due edifici religiosi: l’Oratorio dell’Assunta, con la sagrestia lignea del 1720 opera di Giulio Seletti e le decorazioni di Sebastiano Galeotti; e la Chiesa di Santa Croce, in stile tardo-gotico, che conserva alcune opere di valore. Tra le altre cose da vedere si segnalano: il Santuario della Beata Vergine del Rosario, ricostruito in forme barocche tra il 1641 e il 1660; e il Labirinto della Masone, straordinario parco culturale con il più grande labirinto al mondo di bambù.

BUSSETO
Busseto è un altro splendido borgo della Bassa Parmense, noto non solo per la sua unicità e ricchezza a livello storico ma anche per aver dato i natali al celebre compositore Giuseppe Verdi, a cui è intitolata la piazza principale (dominata da un monumento che ritrae il musicista quasi in trono realizzato da Luigi Secchi nel 1913) e l’ottocentesco teatro ubicato all’interno della Rocca Pallavicino. Nel centro storico si coglie il tipico assetto delle cittadine padane con le lunghe vie fiancheggiate da portici e bassi palazzetti. Il territorio di Busseto si distingue per la presenza di numerose architetture religiose, tra le quali si segnalano: la Collegiata di San Bartolomeo Apostolo, in cui si possono ammirare pregevoli affreschi e opere d’arte; l’Oratorio della Santissima Trinità, che presenta deliziosi stucchi settecenteschi e uno splendido altare maggiore in marmi policromi; e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, con la famosa rappresentazione scultorea del Compianto sul Cristo morto, realizzata da Guido Mazzoni nel 1476. Altri luoghi di interesse da visitare a Busseto sono: Villa Pallavicino, splendido esempio di architettura rinascimentale, nelle cui scuderie ha sede il Museo Renata Tebaldi; il Museo di Casa Barezzi, dove il compositore visse con la moglie Margherita Barezzi; e la Casa Natale di Giuseppe Verdi, nel villaggio di Roncole, il più evocativo dei luoghi verdiani visitabile anche in realtà aumentata.

CASTELL’ARQUATO
Adagiato sulle colline della Val d’Arda, Castell’Arquato è un borgo d’arte di rara bellezza pervaso di atmosfere d’altri tempi. Ha origini molto antiche, si pensa infatti che fosse un insediamento già in età romana. Colpisce il visitatore l’imponenza del suo centro monumentale, rappresentato dall’ampia piazza municipale, sulla quale affacciano: la Rocca Viscontea, eretta nel XIV secolo per volere di Luchino Visconti, che attualmente ospita allestimenti museali sul tema della vita militare nel Medioevo; la Collegiata di Santa Maria Assunta, ricostruita dopo il terremoto del 1117 e consacrata nel 1122, il cui stile architettonico è quello del romanico padano; e il Palazzo del Podestà, risalente al XIII secolo, adibito a spazio per mostre, matrimoni, convegni e meeting. Tra le altre cose da vedere ci sono: il Torrione Farnese, eretto intorno al 1530 e rimasto incompiuto; il Museo Geologico G. Cortesi, che conserva fossili e resti di balene provenienti dalla Riserva naturale geologica del Piacenziano; il Museo Luigi Illica, dedicato al genio ribelle del celebre drammaturgo e librettista arquatese; e lo splendido complesso romanico con la Chiesa e il Battistero di San Giovanni, nella frazione di Vigolo Marchese. Anche Castell’Arquato si fregia della qualifica di Città del Vino.
Foto © Touring Club

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