Cosa vedere a Bologna? Qui vi proponiamo un percorso in 10 tappe che vi permetterà di scoprire il meglio della città felsinea.

FINESTRELLA DI VIA PIELLA

La prima tappa è la Finestrella di Via Piella (situata all’altezza tra i civici 16 e 18), una piccola apertura nel muro che affaccia sul Canale delle Moline, uno dei pochi tratti d’acqua della città che tra i primi del Novecento e il dopoguerra non fu ricoperto di asfalto. Diventata negli anni una meta privilegiata dai turisti e dagli innamorati, inquadra una suggestiva veduta del canale che, affiancato da palazzi, ricorda Venezia (quest’angolo di città è appunto noto come “la piccola Venezia”).

PINACOTECA NAZIONALE

La seconda tappa è la Pinacoteca Nazionale, ubicata al numero 56 di Via delle Belle Arti. Ospitata negli spazi dell’ex Noviziato Gesuita di Sant’Ignazio (costruito tra il 1728 e il 1735 su progetto dell’architetto bolognese Alfonso Torreggiani), riunisce opere di grandi artisti italiani del calibro di Giotto, Raffaello, Perugino, Tintoretto, Tiziano, Guercino e Reni, solo per citarne alcuni. Tra i capolavori esposti spicca il polittico di Bologna a opera di Giotto, una delle tre opere firmate dall’artista (la firma in lettere dorate appare visibile sul gradino del trono). Oltre alla mostra permanente, la pinacoteca accoglie anche mostre temporanee di medio e grande respiro, attività didattiche, seminari e convegni.

TORRE DEGLI ASINELLI

La tappa successiva è la Torre degli Asinelli, una delle due torri (l’altra è la Torre Garisenda) comunemente riconosciute come simbolo di Bologna. Posizionata in Piazza di Porta Ravegnana, all’incrocio tra le antiche strade San Donato (ora Via Zamboni), San Vitale, Maggiore e Castiglione, fu costruita, secondo la tradizione, fra il 1109 e il 1119 dal nobile Gherardo Asinelli (da cui il nome). Dall’alto dei suoi 97.20 metri, si può godere di una vista mozzafiato della città. Piccola curiosità: secondo una leggenda in cima alla torre si trova un vaso rotto che simboleggia le buone qualità di Bologna nella risoluzione dei problemi.

PIAZZA DEL NETTUNO

Il percorso prosegue poi in Piazza del Nettuno, una delle piazze più famose della città nonché uno dei punti di ritrovo preferiti dei bolognesi. Fu creata nel 1564 per far spazio alla celebre statua del Nettuno (a cui deve il nome), scolpita dallo scultore fiammingo Jean de Boulogne (meglio noto come Giambologna) su progetto del pittore palermitano Tommaso Laureti, che i bolognesi chiamano familiarmente “al Zigànt” (il Gigante). Da Piazza del Nettuno si accede anche alla Biblioteca Salaborsa (inaugurata nel dicembre 2001), sotto il cui pavimento in cristallo si possono ammirare i resti della Bologna romana e medievale.

PIAZZA MAGGIORE

Nelle immediate vicinanze di Piazza Nettuno si trova Piazza Maggiore, la quinta tappa. Cuore pulsante della città, punto di ritrovo dei cittadini e sede di eventi tutto l’anno, è una delle primissime piazze, se non la prima, ad essere stata costruita in Italia dopo la caduta dell’Impero Romano, quando le “piazze” erano le basiliche e i fori. Erroneamente considerata la “Piazza Grande” della canzone di Lucio Dalla, è circondata da porticati e da alcuni dei più importanti edifici della città: la Basilica di San Petronio, il Palazzo dei Notai, il Palazzo d’Accursio, il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Banchi.

BASILICA DI SAN PETRONIO

In Piazza Maggiore merita senza dubbio una visita la Basilica di San Petronio (dedicata al patrono cittadino), la più grande e importante chiesa bolognese. Eretta tra XIV e XVII secolo, rappresenta uno dei più imponenti e significativi esempi di cattedrale gotica italiana. La facciata, rimasta incompiuta, presenta opere, fra gli altri, di Jacopo della Quercia, Alfonso Lombardi e Amico Aspertini (nelle lunette dei portali). L’interno è diviso in tre navate su cui si aprono ventidue cappelle decorate da artisti tra cui Francesco Francia, Lorenzo Costa, Parmigianino e Donato Creti. Celebre è la Cappella di San Petronio, che custodisce il capo e il corpo del santo. Molto nota è anche la meridiana dell’astronomo Cassini, che taglia diagonalmente il pavimento della chiesa.

ARCHIGINNASIO

Camminando sotto il Portico del Pavaglione, alla sinistra della Basilica di San Petronio, si raggiunge l’ingresso del Palazzo dell’Archiginnasio, uno dei palazzi più significativi della città di Bologna. Fatto costruire dal Cardinale Borromeo fra il 1562 e il 1563 su progetto dell’architetto Antonio Morandi come sede dell’Università, attualmente ospita il Teatro Anatomico e la Biblioteca Comunale omonima. Uno degli ambienti più caratteristici del palazzo è la Sala dello Stabat Mater, così nominata in memoria della prima esecuzione, tenutavi il 18 marzo 1842, dello Stabat Mater di Gioachino Rossini, sotto la direzione di Gaetano Donizetti.

COMPLESSO DI SANTO STEFANO

L’ottava tappa è il complesso religioso di Santo Stefano, noto anche come complesso delle “Sette Chiese” perché composto da più edifici costruiti nel corso dei secoli uno affianco all’altro. Affaccia sull’omonima piazza ed è “la culla e il cuore della Chiesa Bolognese”. Riguardo le sue origini, secondo l’ipotesi più accreditata fu elevato dal vescovo Petronio nel V secolo sulle rovine di un tempio pagano preesistente. Nel percorso di visita si incontrano la Chiesa del Crocifisso, la Cripta (solo attraverso le vetrate), la Basilica del Santo Sepolcro, la Chiesa di Vitale e Agricola, il “cortile di Pilato”, la Chiesa della Trinità, il Chiostro medievale, il museo e la Chiesa detta “della Benda”.

GIARDINI MARGHERITA

A pochi minuti a piedi dal Complesso di Santo Stefano si trovano i Giardini Margherita, la penultima tappa. Situati fra le vie Murri e Castiglione, sono il più conosciuto e frequentato dei parchi pubblici bolognesi. Con i loro 26 ettari di terreno, sono la meta ideale per rilassarsi, riposarsi e ritrovare un contatto con la natura a due passi dal caos cittadino. Il parco, inaugurato nel 1879 con il nome di Passeggio Regina Margherita, è ancora molto simile al disegno originario, ispirato ai parchi romantici inglesi. Piccola curiosità: sul lato meridionale del laghetto, si vede il tratto all’aperto che ancora compie l’antico canale di Savena (1176), una delle vie d’acqua che un tempo caratterizzava la città.

SANTUARIO DELLA MADONNA DI SAN LUCA

Infine, il percorso si conclude con una visita al Santuario della Madonna di San Luca (San Lócca in bolognese), da secoli simbolo di Bologna oltre che oggetto di culto religioso. Situato sul Colle della Guardia, è collegato al centro città da una caratteristica strada porticata che, a partire da Porta Saragozza, si snoda per quattro chilometri. In alternativa alla camminata, è possibile raggiungere San Luca con il trenino su gomma San Luca Express, che parte da Piazza Maggiore. Il santuario, il cui stile dominante è il barocco, presenta una facciata costituita da un avancorpo modellato sulle forme classiche del pronao. L’interno è caratterizzato da alcune meravigliose opere realizzate da artisti quali Guido Reni, Donato Creti, Giuseppe Mazza, Guercino e Vittorio Maria Bigari.

Foto FINESTRELLA DI VIA PIELLA © Bologna Welcome | PINACOTECA NAZIONALE © Bologna Welcome | ARCHIGINNASIO © Biblioteca comunale Archiginnasio | COMPLESSO DI SANTO STEFANO © Bologna Welcome

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